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venerdì 2 marzo 2018

La Riforma del Terzo settore? 9 su 10 la conosce poco

fonte Associazione ISNET

Quasi 9 responsabili di imprese sociali su 10 dichiara di non aver approfondito la Riforma del Terzo settore e di non aver informazioni sufficienti
Tre anni fa la Riforma del Terzo settore ai nastri di partenza era sotto i riflettori per la maggior parte degli imprenditori sociali. Ben il 78,4% del Panel dell’Osservatorio Isnet dichiarava di seguire il dibattito e le fasi legate al processo di riforma con livelli di attenzione crescenti in funzione delle dimensioni della organizzazione. Tra i temi con maggiore appeal per le imprese sociali, l’estensione delle categorie di lavoratori svantaggiati in conformità con la normativa europea e l’introduzione di agevolazioni fiscali e finanziarie (fondo rotativo, crowfounding, agevolazioni fiscali per investitori) (Fonte Osservatorio isnet IX edizione anno 2015).
Cosa è successo nel corso dell’iter legislativo?
Le serie storiche dell’Osservatorio Isnet hanno evidenziato un progressivo scollamento da parte delle organizzazioni destinatarie dei provvedimenti normativi, tanto che oggi (interviste Osservatorio Isnet novembre 2017) , quasi 9 imprese si 10 dichiara di non essersi adeguatamente informata e aggiornata. Tra le imprese sociali prevale un atteggiamento di delega e attendista: si rimanda alle indicazioni delle organizzazioni di categoria, o di altre centrali informative. Chi ha approcciato i testi dei nuovo Codice del Terzo Settore (d.lgs 117/2017) e dalla riforma dell’impresa sociale (d.lgs 112/2017) giudica la materia complessa e di difficile declinazione gli effetti per la propria organizzazione
Quindi, qual è la domanda?
La domanda prevalente è “quindi io cosa devo fare?” , “cosa cambia, quali sono le opportunità e quali invece le criticità?” Ad esempio, un eccessiva commistione tra profit e non profit è uno degli aspetti che destano maggiore preoccupazione, o ancora l’Art. 55. «Coinvolgimento degli enti del Terzo settore», e il contratto collettivo nazionale e la responsabilità dell’amministratore.
Tra attendismi, deleghe, preoccupazioni e difficoltà interpretative, tutte le imprese si chiedono CONCRETAMENTE FIN DA SUBITO cosa devono fare ed entro quando.